(ANSAmed) - BRUXELLES - Il rischio poverta' e di esclusione sociale mette a dura prova la vita quotidiana di quasi un quarto dei cittadini europei: in Europa erano 120 milioni a trovarsi sulla soglia di poverta' nel 2011, in crescita rispetto agli anni precedenti, come dimostrano i dati pubblicati oggi dall'Ufficio statistico dell'Ue (Eurostat).
   Una tendenza che rischia di persistere ancora. E proprio oggi, al vertice italo-francese tra il premier Mario Monti e il presidente Francois Hollande, i due Paesi hanno indicato la loro ''determinazione a difendere una nuova ambizione sociale per l'Europa'' attraverso ''un'azione determinata a ridurre la poverta' e l'esclusione sociale, per assicurare un elevato livello di protezione sociale per tutti''.
   La fotografia che emerge dai dati Eurostat appare per molti versi in contraddizione con le richieste di tagli al bilancio Ue 2014-2020, espresse da alcuni capi di Stato e di governo in occasione del vertice europeo di fine novembre. Tagli che si abbattono come una scure proprio sugli investimenti per la coesione e sui fondi di solidarieta' per chi ha perso il lavoro.
   In Europa infatti, nessun Stato sfugge al rischio poverta'. La stessa Germania lo scorso anno contava 16,1 milioni di persone - un quinto della sua popolazione - che non riusciva ad arrivare alla fine del mese o che doveva imporsi privazioni importanti. Tra i grandi Stati membri, 14 milioni di cittadini europei a rischio poverta' sono stati registrati nel Regno Unito, (il 22,7% della popolazione), 12,4 milioni in Spagna (il 27%), e 11,8 milioni in Francia (il 19,3%). In Italia la percentuale era del 25,3% nel 2008 e del 24,5% nel 2010 (14,7 milioni), l'ultimo dato disponibile.
   Si tratta, di persone sole o famiglie in cui gli adulti lavorano saltuariamente, con un reddito pari o inferiore al 60% a quello di una persona adulta in situazione equivalente. Persone che non sono in grado di pagare l'affitto o le fatture per le spese correnti, ma che non possono neppure riscaldare correttamente la loro abitazione, o ancora affrontare spese impreviste, o mangiare carne o pesca a sufficienza.
   Nel Nord-Est dell'Ue e in Grecia emergono le proporzioni piu' elevate di persone minacciate di poverta': e' quasi la meta' della popolazione in Bulgaria (49%), il 40% in Romania e in Lettonia, il 33% in Lituania e in Grecia. Piu' limitato invece, il rischio poverta' in Repubblica Ceca, Olanda, Svezia, Lussemburgo e Austria. (ANSAmed).
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