domenica 23 dicembre 2012

E' ora di rompere le catene è l' ora della " LIBERAZIONE "

Sono sempre di più le persone che denunciano le Istituzioni ed i loro interpreti per i sopprusi e le angherie che commettono  ai danni delle PERSONE .

http://www.youtube.com/watch?v=pcDUOzNxsy0

http://www.youtube.com/watch?v=SUd_QH1_SKw

http://albamediterranea.com/index.php?option=com_k2&view=item&id=82%3Aquerela-alto-tradimento-monti-napolitano-del-21-12-2012&Itemid=113

E molti altri meno noti .

E' mio desiderio rendere l'Italia ancora una volta protagonista nella storia dell'Umanità ma questa volta in positivo.
Mostriamo al mondo intero che una Nazione , l'Italia , è in grado di sconfiggere il nespotismo , l'arroganza , la dittatorialità del potere economico . Un potere esercitato da pochi che umiliano , impoveriscono e calpestano milioni di persone .
Sempre più movimenti , partiti che partono da comitati cittadini prendono forma e consistenza non solo nel nostro Paese . Complici di un disastro sempre più pressante ed ineluttabile da parte di una politica a livello globale , i popoli si ribellano . In Italia stiamo subendo , da parte delle Istituzioni , un attacco continuo e persecutorio ai più elementari  diritti civili : sottrazione di sovranità , sottrazione indebita di denaro , distruzione del servizio sanitario , demolizione del servizio scolastico, tritatura del servizio pensionistico , sequestri dei beni personali mobili ed immobili , uso e consumo personalizzato del potere e scusate se sono già disgustato dal continuare .                

Se anche voi siete schifati dai " nostri " politici date forza a questi movimenti fatti dalla gente per la gente , non importa quale  , ciò che importa è mandare a casa ( meglio sarebbe in galera ) questa monnezza politica che ci affligge .















Cari Amici , ci stiamo avvicinando al 2013°anno del calendario cristiano ed è passata tanta acqua sotto i ponti . Abbiamo avuto tanto ,forse troppo, tempo per rendere questo nostro meraviglioso mondo il posto  ideale per essere tutti felici ed orgogliosi di essere : gli "ESSERI UMANI".
Gli "ESSERI DISUMANI" è senz'altro il termine migliore per definirci .
Forse molti di voi non sono a conoscenza che in questo momento nel nostro "meraviglioso"mondo vi sono guerre e conflitti in molte parti :

Totale degli Stati coinvolti nelle guerre 60
Totale Milizie-guerriglieri e gruppi separatisti coinvolti 368
 Regioni e province autonome che lottano per l'Indipendenza:
Africa:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Cabinda(Angola)
Ogaden
Oromo
(Ethiopia)
Repubblica Democratica del Congo
Sahara Occidentale(Marocco)
Somaliland(Somalia)
Darfur(Sudan)

Asia:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Kachin
Karen
Stato Shan Nord
Stato Shan Sud
Stato Chin
New Mon State
Palaung State
United Wa State
(Birmania-Myanmar)
Kashmir
Karen
Orissa
Nagaland
Assam
Bodoland
Tripura
(India)
Papua
Aceh
(Indonesia)
Balochistan(Pakistan)
Tamil(Sri Lanka)
Patani Malay Nation(Thailandia)

Europa:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Corsica(Francia)
Irlanda del Nord(Regno Unito)
Nagorno-Karabakh(Azerbaijan)
Cecenia(Russia)
Paesi Baschi(Spagna-Francia)
Trasnistria(Moldavia)
Abkhazia
Sud Ossezia
(Georgia)

Medio Oriente:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Kurdistan(Iran, Iraq, Turchia)
Palestina(Israele)

Non ho compreso : Siria,Afganistan, ecc. perchè di dominio pubblico .

Milioni di bambini strappati alle famiglie , armati e gettati a combattere , uccisi , mutilati sul corpo e nell'anima , un'anima che probabilmente hanno perduto insieme alla loro infanzia , i loro occhi esprimono sgomento , odio , rancore , sofferenza .
Un mondo dove 26'000 bambini muoiono ogni giorno di fame , pestilenze e guerre , in modo atroce e disumano . 800 milioni di PERSONE soffrono la fame .



Tutto questo lo dobbiamo al dio denaro , al potere , all'egoismo , all'ingordigia , alla cattiveria e non meno importante alla nostra indifferenza .

In questo momento mentre scrivo queste cose terribili non riesco a fare a meno di piangere .
Piango perchè soffro , piango perchè sono più fortunato , piango di rabbia , piango perchè mi sento piccolo in un piccolo mondo di persone piccole .
Non posso , non possiamo essere deboli e inermi è l'ora di asciugare le lacrime e combattere , unirci , contribuire a rendere migliore questo povero mondo di povera umanità . Non ho la pretesa di dirvi cosa dovete o non dovete fare , aprite un po' il vostro cuore e la vostra mente sono sicuro che alcuni di voi nel vostro piccolo faranno qualcosa per rendere la Terra un mondo di " ESSERI UMANI " .





















mercoledì 19 dicembre 2012


Giordania. Il cantante palestinese Safadi in carcere per ‘offesa alla religione’

Un solo concerto ad Amman è bastato per farlo finire in galera. Jowan Safadi ha scontato due notti in carcere prima di essere rilasciato e rimpatriato. La colpa? Aver ironizzato sulla religione.



di Marta Ghezzi da Amman

La seconda data del suo minitour giordano era fissata per il primo di dicembre, ma quel concerto non c’è mai stato.
“Per circostanze al di fuori del nostro controllo, il concerto di Jowan Safadi programmato per oggi è cancellato. Tutti i biglietti venduti saranno al più presto rimborsati. Per questo ci scusiamo”.Giusto due righe diramate attraverso Facebook durante il pomeriggio per annunciare ai fan giordani che qualcosa era andato storto.
Jowan Safadi, cantante e musicista palestinese, è stato arrestato nella serata del 30 novembre. Trattenuto presso il commissariato di polizia di Abdali, il suo trasferimento verso il carcere ordinario di Jweideh, alla periferia di Amman, era già pronto.
Poi, dopo due giorni di mobilitazioni e pressioni, il rilascio nella mattinata del 2 dicembre con l’obbligo di lasciare il paese.
L’accusa imputatagli era di ‘offesa alla religione’ per i testi di alcune canzoni. Una in particolare, Ya Haram al-Kuffar (Poveri infedeli, ndr).
Fuori dalla prigione, numerosi gli attestati di solidarietà come le aspre critiche degli ultra-religiosi: aperti a tempo di record un hashtag su Twitter (#freejowan) e una pagina Facebook, che assieme agli appelli per il rilascio si sono riempite di minacce e citazioni dirette dal Corano, e poi comunicati stampa diramati dai membri della band in tournée con Safadi.
“Nelle sue canzoni se la prende con l’ipocrisia e l’arrivismo di quelle persone che usano la religione come strumento per raggiungere i propri scopi personali, ma non con la religione”, scriveva uno dei musicisti di Safadi su Facebook.
Ma che non fosse un personaggio comodo, lo si sapeva già da tempo. 
Uscito nel febbraio scorso con il suo primo album solista, Namroud (Provocatore, ndr), Safadi arriva da un passato ‘turbolento’ appunto. Prima con la band di rock alternativo Lenzez, formatasi a Beersheba e composta da israeliani anti-sionisti e refusenik: tre album all’attivo e dieci anni di attività live; poi con un nuovo gruppo di stanza ad Haifa composto da artisti palestinesi, il cantante si era fatto già notare come uno che di peli sulla lingua ne ha davvero pochi.
Nel 2010, durante un festival all’aperto, la polizia era intervenuta per fermare la sua esibizione, accusandolo di ‘agitare le folle’.
Le sue canzoni, che parlano di razzismo, rifugiati e prigionieri politici - ovvero della vita quotidiana sotto l’occupazione -  lo hanno portato nel 2011 agli onori della cronaca isrealiana: ’onorevole della destra parlamentare Aryeh Eldad aveva infatti chiesto l’apertura di un procedimento a carico di Safadi per ‘incitamento alla violenza e al terrorismo’, procedimento avviato e chiuso nel giro di due mesi per mancanza di prove.
“Grazie bella gente per lo straordinario supporto e per l’attenzione. Sono sano e salvo a casa. Vorrei avere altro da dire, ma per ora no. Sembra tutto un sogno. Uno di quelli brutti però”.
Così salutava i suoi fan Jowan Safadi dalla sua pagina di Facebook la sera del 2 dicembre.

7 dicembre 2012

giovedì 13 dicembre 2012

Crisi: per Grecia l'inverno piu' lungo, rinascita o deriva

Tra politici, analisti e giornalisti, c'e' chi vede barlume luce

10 dicembre, 18:04

(dall'inviato Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - Atene, 10 dic - "Sarà un inverno decisivo. La Grecia potrà iniziare a rinascere, oppure potrebbe prendere una strada non europea, abbracciando il populismo. Lo vedremo, io sono in egual misura ottimista e pessimista". Alexis Papachelas, direttore dell'edizione in inglese di Kathimerini, diventato il principale quotidiano greco, riassume così le attese dei greci, parlando con un gruppo di colleghi europei.

E ad Atene, in maniera appena sussurrata, qualcuno inizia a dire che si intravede la luce alla fine del tunnel, pur con tutte le cautele del caso. Nel giorno in cui si completa il vitale riacquisto a prezzi scontati dei bond, fondamentale per tagliare il debito e ricevere la nuova tranche di aiuti, i greci sono comunque a terra. Dopo 5 anni di recessione, la disoccupazione ha rotto ogni argine, le tasse aumentano, il riscaldamento è diventato un lusso per molti, curarsi e preparare la cena diventa sempre più difficile.

"La Grecia è molto brava ad arrivare ad un passo dall'autodistruzione, ma si ferma sempre sull'orlo del baratro - spiega Papachelas -. L'abbiamo fatto spesso nella nostra storia recente. Ma con questi pesanti sacrifici, se le cose vanno bene, ci saranno vantaggi per l'economia e per la crescita del Paese".

Il direttore del quotidiano sostiene che "i greci devono sentire da questo governo almeno una cosa che è andata bene.

Serve una vittoria contro l'evasione fiscale, un grosso investimento estero, un dato positivo da spendere. Vogliono vedere la luce alla fine del tunnel".

Colpo di stato all'orizzonte?, si chiedono alcuni. Ma Papachelas a chi gli chiede di una possibile deriva del populismo che alimenta l'estrema destra, risponde: "solo se ci fosse un'uscita catastrofica dall'Europa, questo sarebbe un pericolo. Ma al momento è stata scongiurata".

Dove si respira un'aria di determinazione è al ministero dello Sviluppo. "Abbiamo fatto tantissimo e molto ancora faremo, in termini di conti da rimettere a posto e riforme strutturali.

E ricordiamoci che questa è la sfida di un'intera generazione, una sfida che siamo condannati a vincere", spiega un alto responsabile, ricordando che la Grecia ha guadagnato ben 22 posti in un solo anno nell'indice di competitività della Banca mondiale, passando al 78.mo posto dal 101.mo. "Stiamo lanciando il messaggio che la Grecia non è un paese sovietico, siamo aperti al business", aggiunge la fonte.

Ancora più convinto che la strada giusta sia stata imboccata é George Tsopelas, direttore dell'ufficio ateniese della società di consulenza McKinsey. Insieme alla Sev (la confindustria greca) e all'unione della banche, McKinsey ha condotto un ampio studio alla fine del quale ipotizza che, grazie alle riforme strutturali, alla Grecia basterà tornare a un livello di investimenti pre-crisi (ovvero aggiunge 'solo' 16 mliardi all'anno rispetto ai livelli attuali, per dar vita a una sostenuta ripresa economica. "Ma i prossimi sei mesi saranno cruciali", ammette. Nemmeno i più ottimisti si sbilanciano, mentre i greci affrontano i loro inverno più lungo. (ANSAmed).
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La situazione in Grecia è gravissima . L'Euro e l'Europa hanno distrutto irrimediabilmente una Nazione , la sua storia , il tessuto sociale , dopo cinque anni di sangue e lacrime di sacrifici che nessun governo onesto si sognerebbe di chiedere al propio popolo i vertici politici continuano ad insistere sulla strada della distruzione ,coprendosi dietro la polizia per non essere linciati dal popolo , che ormai per oltre il 50% non ha i soldi neanche per scaldarsi dal gelido inverno . Si teme sia imminente un colpo di stato , propio nel Paese dove nascono i primi regimi democratici che ispirano oggi tutti i Paesi Occidentali o in alternativa la decisione di uscire dall'Europa ( più auspicabile rispetto alla prima alternativa ). Il Regime Europeo controlla l'informazione dei media e non fa trapelare la verità di ciò che succede realmente in questo Paese , precursore in negativo di ciò che avverrà sistematicamente in altri Paesi Europei . Purtroppo le popolazioni tenderanno ad opporsi a      questo regime Europeo strozzino ed assassino quando ormai i danni perpetrati saranno catastrofici.

                                                                                                                      UMANIBLOG















                                                                                                                                                                         

giovedì 6 dicembre 2012

umaniblog: Basta poco per immettere sul mercato italiano circ...

umaniblog: Basta poco per immettere sul mercato italiano circ...:   Avete capito benissimo ? Basta veramente poco immettere sul mercato italiano circa 5'700'000'000 (cinqumiliardisettecentomilioni di EURO...

Basta poco per immettere sul mercato italiano circa 5'700'000'000 di EURO 0.

 Avete capito benissimo ? Basta veramente poco immettere sul mercato italiano circa 5'700'000'000
(cinqumiliardisettecentomilioni di EURO).
Non serve essere degli economisti esperti o grandi statisti per capire che facendo una VERA politica di detassazione per imprese e pensionati ritornerebbero con gran passo le migliaia di imprese e pensionati che sono scappati all'estero per i costi insostenibili praticati dal famelico Stato Italiano.
Infatti sono oltre 400'000 (e continuano ad aumentare vertiginosamente) i pensionati italiani che spendono circa 700'000'000(settecentomolioni di EURO)in altri Paesi e oltre 7'000 imprese italiane che darebbero circa 2'000'000(duemilioni)di posti di lavoro e che farebbero circolare  altri 5'000'000'000(cinquemiliardi di EURO) circa,senza contare che si invertirebbe la rotta di altre centinaia(forse migliaia)di aziende straniere che troverebbero conveniente delocalizzare in Italia le propie aziende.Oltretutto vi sarebbe un gettito nelle casse dello Stato  di oltre 100'000'000'000(centomiliardi di EURO).Certo ci sono :leggi da cambiare o modificare,giustizia da riformare,norme da eliminare,burocrazia da sempilficare e infrastrutture da costruire ma se la classe politica applica la stessa celerità che usa nell'aumentarsi gli stipendi, i primi frutti si potrebbero già vedere nei primi quattro mesi . E CREDETEMI QUESTA E' UNA STIMA AL RIBASSO !

L’Istat ha rilevato che nel periodo 2001-2006, circa 3. 000 imprese, pari al 13, 4 per cento delle grandi e medie imprese industriali e dei servizi, hanno avviato processi di questo tipo. L’internazionalizzazione ha interessato maggiormente le imprese industriali (17, 9 per cento) rispetto a quelle operanti nel settore dei servizi (6, 8). Ad attirare di più le imprese italiane nel periodo 2001-06 è stata l’Europa, verso la quale si è indirizzato il 55 per cento delle imprese internazionalizzate. Nel resto del mondo si distinguono Cina (16, 8) e Usa e Canada (complessivamente 9, 7), seguiti da Africa centro-meridionale (5) e India (3, 7). Per il periodo 2007-2009 l’Istat segnala una forte crescita degli investimenti in India, Africa e nei paesi europei extra Ue. Secondo i dati dell’European Restructuring Monitor, progetto che monitora i processi di ristrutturazione aziendale nei 27 paesi Ue più la Norvegia, la percentuale di incidenza degli stati asiatici è al 25 per cento.
Un ultimo sguardo sul fenomeno lo offrono i dati dell’Istituto per il commercio estero secondo i quali il numero di investitori italiani (gruppi industriali o imprese autonome) attivi sui mercati internazionali ammonta a quasi 5. 800 unità, per un totale di 17. 200 imprese estere partecipate a vario titolo con un numero di dipendenti totali pari a 1.120.550 unità per un fatturato realizzato dalle affiliate nel 2005 di quasi 322 miliardi di euro.
Per contro, le imprese italiane partecipate da società estere sono circa 7.000, con l’intervento di quasi 4.000 imprese investitrici, un totale di dipendenti in Italia di quasi 860.000 unità. Un saldo negativo per 260 mila posti di lavoro. Secondo la Banca d’Italia, la delocalizzazione è uno degli effetti della “nuova globalizzazione” in cui cresce l’interdipendenza tra imprese diverse collegate fra loro in una catena del valore. Ma, si domanda l’Istituto centrale, “occorre chiedersi che ruolo le imprese italiane stiano giocando, e possano in prospettiva giocare, in questo nuovo mondo”.


martedì 4 dicembre 2012

 

http://www.glollo.com/site/index.php/chi-siamo

PIL Argentina +94% in 9 anniTorna

Sovrano!

Valutazione attuale: / 26
ScarsoOttimo 
CRISTINA_KIRCHNERDa quando nove anni fa l’Argentina andò in default sul suo debito di 95 miliardi di dollari ignorando il Fondo Monetario Internazionale, l’economia è andata davvero bene. Negli anni dal 2002 al 2011, usando le proiezioni del FMI per la fine di quest’anno, l’Argentina ha conseguita una crescita reale del PIL pari al 94%.
Si tratta della crescita economica più rapida dell’emisfero occidentale, circa il doppio del Brasile, ad esempio, che ha comunque migliorato enormemente la sua prestazione. Visto che il presidente Fernandez o suo marito Nestor Kirchner, che l’ha preceduta nella carica, hanno guidati il paese per otto di questi nove anni, non è sorprendente che gli elettori l'abbiano confermata per un altro mandato (clicca qui per approfondire).
Se conosci qualche politico, qualche imprenditore o qualche "esperto" di economia, giragli questo post e chiedigli di rispondere a questa domanda: PERCHE' L'ARGENTINA, CHE HA MANDATO A QUEL PAESE L'FMI, IL WTO, LE AGENZIE DI RATING, LE BANCHE INTERNAZIONALI, E' USCITA COSI' VELOCEMENTE DALLA CRISI ED HA AVUTO QUESTA CRESCITA ININTERROTTA? E non farti fuorviare da risposte evasive, o molto complicate. Pretendi una risposta, perchè qui in Italia la povertà si diffonde velocemente, mentre in Argentina è stata ridotta di 2/3 (clicca qui)!